In esilio dal 2010 in Francia per sfuggire a tre condanne per una pena complessiva di undici anni di carcere, ora Sam Rainsy ha annunciato di voler al più presto fare ritorno in Cambogia al fine di sostenere i suoi attivisti in queste ultime settimane di campagna elettorale.
Ciononostante egli non potrà essere eletto, dal momento che è stato cancellato dalle liste elettorali e non può dunque presentarsi come candidato, ha affermato Tep Nytha, segretario generale della Commissione elettorale, a meno di un emendamento alla legge in vigore.
In una campagna elettorale dai toni crescenti, Hun Sen ha evocato il rischio che la Cambogia ripiombi nel caos e nella violenza se l'opposizione dovesse vincere il confronto elettorale, dal momento che Sam Rainsy ha promesso di peseguire alcuni ministri che a suo dire sarebbero implicati nei massacri perpretati dai Khmer Rossi negli anni 1975-1979.
D'altro canto il numero due del CNRP, Kem Sokha, è al centro di una polemica nata dalla pubblicazione su un sito governativo di una registrazione in cui il politico negherebbe l'esistenza di Tuol Sleng, il centro d'internamento nel quale trovarono la morte, dopo essere stati torturati, circa 15000 cambogiani. La registrazione, abilmente manipolata secondo Sokha, gli è valsa una denuncia per diffamazione e ha dato a Hun Sen il pretesto di promulgare una legge che punisce la negazione dei crimini dei Khmer Rossi.
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