Studi Indocinesi

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martedì 9 gennaio 2018

Dighe cinesi sul Mekong: niente pesci, comunità in ginocchio

CAMBOGIA-CINA

Lungo quasi 4.800 km, è la più grande riserva di pesca nell'entroterra e secondo solo all'Amazzonia per biodiversità. Circa 60 milioni di persone dipendono dal fiume. Costruite da Pechino sei barriere nel tratto superiore, altre 11 dighe sono in fase di progetto. Risentiti a valle gli effetti su ambiente ed economia. Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) – Le comunità che dipendono dal Mekong denunciano la drastica diminuzione del pesce e accusano le dighe cinesi, infrastrutture che rafforzano il controllo fisico e diplomatico di Pechino sui vicini del sud-est asiatico. Il Primo ministro cinese, Li Keqiang, è atteso domani a Phnom Penh per guidare un nuovo vertice regionale che potrebbe plasmare il futuro del fiume. Lungo quasi 4.800 km, esso è la più grande riserva di pesca nell'entroterra del mondo ed è secondo solo all'Amazzonia quanto a biodiversità. Il Mekong è fonte di sostentamento per circa 60 milioni di persone che vivono negli insediamenti lungo il suo corso, che dagli altipiani tibetani attraversa Myanmar, Laos, Thailandia, Cambogia e Vietnam, prima riversarsi nel Mar Cinese meridionale. Tuttavia, più a nord, è la Cina che controlla i flussi delle acque del Mekong. Pechino ha già conquistato il tratto superiore del fiume con sei dighe e sta investendo in più della metà delle 11 dighe pianificate più a sud. Le aziende hanno investito nell’impresa miliardi di dollari, ma finora non sono state in grado di effettuare valutazioni di impatto ambientale e sociale. Anche le imprese e le agenzie statali di Thailandia, Vietnam e Laos traggono vantaggio dai loro investimenti nei progetti idroelettrici. Interrompendo le migrazioni ed il flusso di nutrienti e sedimenti chiave per i pesci, i gruppi ambientalisti avvertono che le barriere rappresentano una grave minaccia per l’habitat naturale e per le comunità locali. Alcune di esse sono già state costrette ad abbandonare le proprie terre per consentire la costruzione delle dighe e molte altre sono a rischio di spostamento forzato a causa delle alluvioni. Con il controllo sulle sorgenti del fiume – note come Lancang – Pechino può arginare a monte la sua sezione del fiume, mentre gli impatti si fanno sentire a valle. Le autorità cinesi possono anche modulare i livelli delle acque, potente moneta di scambio mostrata nel 2016 quando la Cina ha aperto dighe sul suo suolo per aiutare il Vietnam a mitigare una grave siccità. La superpotenza regionale sta ora affermando la sua autorità attraverso il nascente forum della Cooperazione del Lancang-Mekong (Lmc), mentre compensa i suoi vicini del sud-est asiatico con investimenti e prestiti agevolati. All’incontro, che avrà luogo questa settimana in Cambogia, prenderanno parte i leader di tutti e sei i Paesi attraversati dal Mekong. Il ministero degli Esteri di Pechino pubblicizza il forum, che tratta anche questioni di sicurezza e commercio, come un modo per promuovere “prosperità economica, progresso sociale e un ambiente bellissimo”.
(Asia News, 9 gennaio 2018).

martedì 24 novembre 2015

ASIA/CAMBOGIA - Il Giubileo della Misericordia nel segno dei martiri e degli ultimi della società

ASIA/CAMBOGIA - Il Giubileo della Misericordia nel segno dei martiri e degli ultimi della società

Phnom Penh – “In un mondo che soffre per guerre, violenza, odio, la misericordia è il modo in cui Dio si offre per riconciliare l'umanità e perché viviamo come fratelli e sorelle, nella pace e nell'armonia. In Cambogia accoglieremo questo tempo di grazia per rinnovarci spiritualmente, nella riconciliazione con Dio e con il prossimo”: lo scrive Sua Ecc. Mons. Olivier Schmitthaeusler, Viario Apostolico di Phnom Penh, in una lettera diffusa tra tutti i fedeli e inviata dal Vescovo al’Agenzia Fides.
Nella Chiesa locale, che ha vissuto nel 2014 “l'Anno della Carità”, si aprirà il 10 dicembre ufficialmente la Porta Santa nel Centro Pastorale del Vicariato di Phnom Penh, mentre il 13 dicembre ci sarà l’inaugurazione di una speciale mostra dedicata ai martiri cambogiani, e il 1° gennaio l’apertura della Porta Santa al Santuario della Madonna del Mekong. Ogni comunità del Vicariato è invitata a compiere un pellegrinaggio per l'Anno Santo in tutti e tre questi luoghi, mentre vari eventi sono previsti “per consentire di vivere una vera conversione interiore”, nota il Vescovo.Dato l’invito del Santo Padre a prepararsi “a vivere opere di misericordia corporali e spirituali”, la lettera invita tutti i fedeli a “essere segno dell’amore di Dio per ogni uomo, in particolare con la vicinanza e la presenza con i piccoli, i poveri gli ultimi, così numerosi nella nostra società”.
Un pensiero è rivolto a tutta la nazione : “Quest'anno sia un anno di riconciliazione nei nostri cuori, nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità e nel nostro paese che sta per aprirsi la grande mercato comune dell’Asean” conclude il Vicario.