Studi Indocinesi

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martedì 30 luglio 2013

In Cambogia l'opposizione avanza ma Hun Sen resta saldamente al potere

All'indomani delle elezioni legislative del 28 luglio scorso, il PPC, il partito al potere nel regno di Cambogia, resta saldamente alla guida del piccolo paese indocinese. Guidato dal Primo ministro Hun Sen, il più longevo dei dirigenti asiatici (è al potere dal 1985), il Partito del Popolo Cambogiano (Cambodian People's Party) conquista in Parlamento 68 seggi su 123, mentre il suo principale oppositore, il Partito di Salvezza Nazionale della Cambogia (CNRP), coalizione nata dalla fusione tra l'omonima formazione di Sam Rainsy e lo Human Rights Party (HRP) di Kem Sokha, conquista i restanti 55 seggi, in una competizione politica che si polarizza a danno degli altri partiti in lizza.
Il Primo ministro Hun Sen 
Nonostante la vittoria gli assicuri il controllo del Paese, il partito di Hun Sen passa dai 90 seggi delle elezioni del 2008 ai 68 di oggi, mentre il partito di Sam Rainsy quasi raddoppia la sua presenza in Parlamento. I risultati ufficiali sono però stati contestati dall'opposizione, che ha chiesto in una conferenza stampa tenutasi ieri a Phnom Penh, l'apertura di una commissione d'inchiesta - composta da membri dei due partiti in lotta e da personalità della società civile - che faccia luce sulle numerose irregolarità che avrebbero caratterizzato lo scrutinio di domenica scorsa. I risultati ufficiali, ha dichiarato Sam Rainsy, "non riflettono la volontà popolare, ma la deformano". Secondo il leader dell'opposizione, circa il 15% dei potenziali elettori non avrebbero potuto esercitare il diritto di voto, così da nascondere la realtà di un partito al potere che in realtà sarebbe testa a testa con l'opposizione. Se l'inchiesta dovesse condurre a dei rovesciamenti nella tendenza di voto in alcune zone, il CNRP chiederà che si ripetano elezioni parziali. Sam Rainsy, auspicando che la sua domanda di una commissione d'inchiesta sia accolta, ha aggiunto che ormai la conduzione del Paese va fatta in accordo con la sua formazione politica, dal momento che "i rapporti di forza sono cambiati". Resta il dato politico di elezioni legislative che si caratterizzano per una polarizzazione fra il partito al potere, premiato nelle zone rurali, e un'opposizione espressione dei giovani e degli intellettuali, scelta dagli elettori della capitale Phnom Penh e degli altri centri urbani.

martedì 9 luglio 2013

La Cambogia si prepara alle elezioni del 28 luglio 2013

Il prossimo 28 luglio si terranno in Cambogia le elezioni legislative, che dovranno rinnovare l'Assemblea Nazionale, i cui membri avranno il compito di nominare il nuovo Presidente del Consiglio. Il Regno di Cambogia è una monarchia costituzionale: sul trono siede dal 7 ottobre 2004 Norodom Sihamoni, succeduto dopo la sua abdicazione al padre Norodom Sihanouk, scomparso il 15 ottobre 2012 a Pechino. Il Presidente del Consiglio è Hun Sen, al potere quasi ininterrottamente da ventotto anni. La sua formazione politica, il Partito del Popolo Cambogiano (PPC), controlla attualmente 90 dei 123 seggi del Parlamento.
S.M. Norodom Sihamoni
Sette partiti gli contendono il potere. Due sono di maggior rilievo sul piano politico nazionale: il primo è il Partito di Salvezza Nazionale Cambogiano (CNRP) alla cui testa è Sam Rainsy, esule volontario in Francia e sotto minaccia d'arresto nel caso facesse rientro in patria. Il secondo è il Fronte Unito Nazionale per una Cambogia Indipendente, Neutrale, Pacifica e Cooperativa (FUNCINPEC), il Partito monarchico guidato dalla principessa Norodom Arun Rasmey. Gli altri cinque partiti sono politicamente minoritari e poco conosciuti. Essi sono: la Lega per il Partito della Democrazia (LPD), diretto dal vecchio deputato d'opposizione Khem Veasna; il Partito della Nazionalità Cambogiana (PND), guidato da Seng Sokheng; il Partito Democratico per la Repubblica (RPD), diretto da Sokroth Sovan Panhchakseila; il Partito Khmer contro la Povertà, alla cui testa è Daran Kravanh, e il Partito per lo Sviluppo Economico (KPDE) guidato da Huon Chamroeun.
Il potere è nelle mani di Hun Sen e del PPC dal 1985. Ex-khmer rosso, Hun Sen fuggì nel 1977 in Vietnam per sottrarsi alle purghe che in seno ai Khmer Rossi colpivano chiunque fosse anche solamente sospettato di tradimento o di spionaggio. Hun Sen ricopre la carica di Primo Ministro da ormai ventotto anni. Hun Sen è accusato di controllare tutte le leve del potere cambogiano, anche attraverso un'abile strategia "matrimoniale": i suoi figli e le sue figlie si sono sposati con altrettanti figli dei personaggi più influenti del Paese, i quali a loro volta controllano o sono alla testa dei centri nevralgici del potere, fra i quali la televisione di Stato, i ministeri più importanti, l'esercito. Le principali catene televisive diffondono continuamente i suoi discorsi. Sono stati inoltre denunciati numerosi arresti e sparizioni di oppositori politici e di giornalisti.
Primo Ministro Hun Sen
Non mancano accuse di nepotismo: un figlio di Hun Sen, Hun Many, è stato scelto come candidato alle prossime elezioni, afferma The Cambodia Daily, come altri figli di dignitari del regime figurano nelle liste del PPC, fra i quali Dy Vichea, figlio dell'ex-capo della polizia e genero di Hun Sen. Anche il figlio del ministro dell'Interno e quello del vice-Primo Ministro sono fra i candidati. Per quanto riguarda il principale partito d'opposizione, il Partito di Salvezza Nazionale Cambogiano (CNRP), va sottolineato come si tratti di un'alleanza elettorale nata dalla fusione del Sam Rainsy Party e il Partito dei Diritti Umani (HRP). Il leader del partito, Sam Rainsy, è in esilio in Francia dal 2010, dopo essere stato condannato nel 2009 a dodici anni di prigione in seguito a proteste sul confine fra Cambogia e Vietnam ed essere scampato per poco ad un attentato. Le sue critiche alla gestione del potere da parte di Hun Sen - accusato di corruzione, abuso di potere, frodi elettorali e svendita della terra patria ai privati - hanno fatto del CNRP la prima formazione politica che seriamente contesta il governo in carica ed il partito che lo sostiene.
Il leader del CNRP Sam Rainsy
Sabato scorso, 6 luglio 2013, Sam Rainsy ha diffuso un video nel quale ha dichiarato la sua volontà di tornare in Cambogia al fine di partecipare alle elezioni: "Sono molto contento d'informare il popolo cambogiano - ha affermato - che farò ritorno in Cambogia prima dello scrutinio di domenica 28 luglio 2013. Tutto quello che io faccio, è difendere il territorio e proteggere gli interessi nazionali. Io oso sacrificare la mia vita per la nazione". Il leader dell'opposizione rischia d'essere arrestato una volta messo piede a Phnom Penh e posto in prigione.

http://lejournalducambodge.blogspot.it/2013/07/retour-annonce-de-sam-rainsy-au-cambodge.html
http://www.cambodiadaily.com/elections/sam-rainsy-promises-return-before-election-33769/
http://farfalleetrincee.wordpress.com/2013/06/26/le-elezioni-cambogiane-e-lo-spettro-di-pol-pot/#more-718
http://terresottovento.altervista.org/?brevinotizie=cambogia-clima-infuocato-per-le-prossime-elezioni-di-luglio
http://www.bangkokpost.com/news/asia/346086/hun-sen-civil-war-if-opposition-wins